La storia

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La famiglia Cardini è originaria del Molino di Ripa (il gruppo di case che dal porto arrivano fino al Rio Borgo Pariani)
Cardini Carlo, nato a Baveno il 28.09.1831, sposò Margherita Tondina, nata a Gignese il 09.11.1838 ;
andarono ad abitare nella casa di famiglia, che si trova dietro alla Birreria Marescialla.
Ebbero 4 figli tra cui Cardini Stefano, nato a Baveno il 24.01.1875.
Stefano, di professione scalpellino per la cava Cirla, girò il mondo (Egitto, Francia, Romania, Australia, Argentina, Stati Uniti) fino al 1906, quando sposò, in data 08.10.1906, Maria Diverio, nata a Stresa il 07.10.1883.
Maria si era trasferita al Molino di Ripa con la sua famiglia in quanto suo Padre, Gaetano Diverio, era un falegname (il tavolo usato come buffet per le colazioni è una sua creazione) ed aveva il suo laboratorio nella casa che ora è la dependance della villa Borella / Mascarini.
Maria Diverio prima di sposarsi lavorava allo Chalet delle Rose, di proprietà della Vedova Henfrey, il cui marito aveva costruito la Villa Clara (ora Villa Branca) che alla sua morte lei vendette ai Conti Branca, ritirandosi nello Chalet, dove aprì una farmacia nella quale distribuiva gratuitamente i medicinali portati dall’Inghilterra.
Nel 1906, alla fine dei suoi pellegrinaggi in tutto il mondo, Stefano Cardini sposò Maria ed andarono ad abitare nella casa di fronte alla attuale La Ripa.

Nacque subito un bambino di nome Carlo e, nel frattempo, Stefano venne mandato in Egitto a lavorare.
Nel 1909, non volendo più lasciare sola Maria per tanto tempo, decise di imbarcarsi su una nave e di raggiungere Boston in modo da poter contattare il proprietario dell’immobile che ora è l’albergo e poterlo comprare.
Tornato dopo 4 mesi di viaggio, cominciò i lavori per la ristrutturazione, mentre nei locali si svolgeva un’altra attività, denominata “Osteria de la rama seca”, poi trasferita nell’attuale Birreria Maresciallo .
Purtroppo sul suo cammino trovò molte difficoltà: prima la morte del primogenito Carlo, deceduto nel 1918 a causa dell’influenza Spagnola , poi i vari problemi burocratici che si riscontravano anche allora.
Intanto, le camere venivano affittate ai molti turisti che in quel tempo frequentavano Baveno.
Finalmente, il 24.05.1924, riuscì ad inaugurare La Ripa e cominciò a ricevere gli ospiti che da quel giorno hanno rallegrato le camere di questa casa.
Intanto nascevano altri figli: Gaetana nel 1912, Nelly nel 1914, Giovanna, Carlo nel 1920 e Maria Adelaide.
Purtroppo il 29 dicembre 1932 Stefano morì a causa della Silicosi, malattia conseguente al suo lavoro di scalpellino.
Succedette alla gestione dell’albergo sua moglie Maria con l’aiuto delle figlie più grandi Gaetana e Nelly.
Seguirono anni molto impegnativi; per una donna con 5 figli gestire un albergo era molto gravoso ai quei tempi ma, con coraggio e devozione, riuscì a portare avanti il lavoro iniziato da Stefano.
Tante persone sono passate fra queste mura: quelle che sono rimaste più impresse nella memoria sono le Signorine Inglesi che insegnarono l’Inglese a Gaetana. Purtroppo anche loro se ne andarono a pochi mesi di distanza l’una dall’altra nel 1936. Da allora riposano nel cimitero di Baveno.
Un altro fatto segnò la vita di questa famiglia. Il 14 settembre 1943, le truppe Tedesche requisirono l’albergo ed intimarono a Maria, Gaetana e Nelly e alle altre sorelle (Carlo era andato soldato) di ritirarsi nella cucina e di non uscire se non per servirgli i pasti. Di questo fatto si può leggere nel libro Hotel Meina. Quando finalmente il Commando si ritirò, la vita a La Ripa ritornò alla normalità, fino all’agosto 1952, quando Maria se ne andò.
Prese così le redini la Figlia maggiore Gaetana aiutata da Nelly (dec. 29/03/1973), che restò alla guida dell’albergo fino al 2013 quando il giorno 8 marzo ci lasciò serenamente, quasi in punta di piedi come è sempre stata la sua vita.
Un fatto è da ricordare: il 17 Ottobre 2012, festeggiando i suoi 100 anni, volle intorno a se tutti i suoi cari Clienti. che per lei erano la Sua Famiglia. Ricordiamo fra questi: Fam. Stiegele, Fam. Le Chapelain, Fam. Portier, Fam. Hayer, Fam. Lieven, Fam. Vandeputte,Fam.Hubler, Fam.Marcucci. Solo per ricordarne alcuni che, sempre con devozione, ritornano ogni anno a farci visita.
Arriviamo così ai giorni nostri … con la speranza di aver imparato da Gaetana e dai Nonni l’arte dell’accoglienza, vi diamo il benvenuto nella nostra casa. Paola

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